Marcello Monaldi
Hans-Georg GADAMER
Poesia e linguaggio
PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - La rilevanza di Gadamer nel panorama filosofico contemporaneo è stata notevole ma anche fonte di molteplici fraintendimenti, come, ad esempio, l’accostamento tra la sua ermeneutica filosofica e la liquidazione postmoderna del problema della verità, identificata a lungo solo con il sapere delle scienze positive.
In questo volume si tenta di riportare l’esperienza della verità nel nucleo centrale dell’ermeneutica gadameriana, costituito dall’Arte. Arte e verità, un antico binomio rinverdito da Gadamer a partire dalla natura del linguaggio.
La poesia, in particolare, non è mai stata per lui un semplice esercizio linguistico in chiave estetica; è stata sempre invece quella forma di linguaggio che ci permette di avvicinarci all’essenza stessa del linguaggio, che non è mai propriamente uno strumento. Ciò accade perché la poesia consente al linguaggio di presentarsi in prima persona accanto al senso, nella risonanza e nella musicalità della sua parola, che per questo si fa vera. Occorre pensare alla poesia come a un linguaggio che fuoriesce dal rigido criterio di verità pensato dalle scienze naturali ed applicabile a tutto ciò che è quantificabile. Ciò significa che la verità non è un concetto unilaterale, bensì versatile. In relazione al mondo poetico, tale concetto non può concernere la dimostrabilità, bensì il sentire e l’intuire, ragione per cui il valore conferito ad una certa opera sarà sempre caratterizzato anche da un elemento soggettivo, legato al gusto personale e al contesto storico di riferimento del fruitore.