novalogos

Novitá

Marco Maurizi

Ecce infans

Diseducare alla pedagogia del dominio

E se fosse l’infanzia a parlarci di sé, a dirci cosa e come insegnare? E se fosse una bambina a farsi maestro, se fosse il suo desiderio ciò che ci ammaestra sulla strada dell’emancipazione? Ma lo sguardo infantile non è solo quello che l’adulto incontra davanti a sé: è anche ciò che urge dall’interno, ciò che ancora fa sentire la propria eco da un passato di repressione e costruzione del sé. Solo l’età adulta possiede le parole per dare forma al mondo dell’infanzia ma solo assumendo l’infanzia come misura e come fine quella parola e quella forma perdono i tratti della violenza e dell’autoritarismo. In questo testo si affrontano i problemi relativi alla pedagogia e alla scuola nell’ottica di un progetto collettivo di liberazione dall’oppressione e dallo sfruttamento, perché non può esistere sapere “neutrale” o “tecnico”: ogni riforma implica una scelta tra un sapere che riproduce il dominio e ciò che contribuisce a rovesciarlo.

Francesca Palazzi Arduini

Rivolte in scatola

Resistenza civile e smart repression

Leggi fatte su misura, provvedimenti speciali, manipolazione mediatica: la resistenza civile, che sia sindacale, sociale, ecologista, ha a che vedere in tutto il mondo con neoliberismo capitalista e “smart repression”. Di fronte a questo chi protesta non trova e non vuole più una rappresentanza politica tradizionale e si ipotizzano nuovi metodi partecipativi. Qui parlano più generazioni, chi ha fatto campagne storiche, e chi ha iniziato ora a mettersi in gioco: le attiviste e gli attivisti di Extinction Rebellion e Ultima Generazione.

Global Maradona

Dall’uomo all’eroe sportivo Dalla celebrità al mito

Maradona è stato un grande calciatore, un uomo e un atleta di straordinari successi e di cadute sia in ambito sportivo che nella vita quotidiana; è stato una celebrità planetaria, pienamente inserito nelle dinamiche dello sport spettacolarizzato e commercializzato; è stato ed è un catalizzatore di conflitti, culturali, politici, giuridici, come quelli legati al suo lascito economico o allo sfruttamento della sua immagine; è stato ed è ancora idolo ed eroe per diverse generazioni di appassionati che hanno potuto e possono trovare in lui appigli identitari capaci di andare anche oltre l’aspetto sportivo; infine, con la sua morte, egli si è definitivamente elevato a mito, ma anche a modello delle contraddizioni umane. Icona significativa della cultura e della tradizione popolare in Argentina e a Napoli, ma anche fenomeno culturale globale, che trova diramazioni, letture, studi su scala internazionale.

Giovanni Caravita , Carlo Genova

Skateboard

Una ricerca sul contesto italiano

Nato nella California degli anni Sessanta come derivazione del surf, approdato in Italia verso la metà del decennio successivo, solo negli anni Novanta lo skateboard conoscerà però qui la sua prima grande ondata di successo, complice anche il passaggio dalle tavole più corte e strette a quelle più larghe, che permettono una maggiore gamma di evoluzioni. A partire da quel momento lo skateboard si diffonde e si ramifica, diventando nell’ultimo decennio una delle pratiche urbane più significative, da un lato mantenendo la propria origine trasgressiva e subculturale, dall’altro lato istituzionalizzandosi come sport, con tanto di scuole, competizioni e skatepark riservati. Questa pratica prende forma attraverso lo stretto rapporto che intrattiene con lo spazio urbano: gli skater vedono e utilizzano strade, marciapiedi, scalinate, muri e arredo urbano in maniera alternativa ed insolita, sfidando i significati e gli usi convenzionalmente associati a tali luoghi. Mostrando i risultati di una recente ricerca sul rapporto tra skateboard e spazio urbano in Italia, il libro esplora questa complessità, a partire dalle voci degli stessi skater.

Sebastiano Benasso, Luca Benvenga

TRAP!

Suoni, segni e soggettività nella scena italiana

La trap si è imposta in breve tempo come nuova protagonista del mercato musicale, con le sue regole e i suoi cambiamenti radicali, generando panico morale per la sua capacità di raccontare e incarnare un’epoca come la nostra, infestata dalle continue promesse, non mantenute, del capitalismo. È una forma espressiva simbolica, potente e a tratti disturbante, che ci costringe a fare i conti con le conseguenze del neoliberismo, in cui ragazzi e ragazze coltivano la propria visione di sé e del mondo. In questo libro osserviamo contraddizioni e cortocircuiti che attraversano la scena trap, provando a decodificare un linguaggio che sembra inaccessibile per le generazioni adulte. L’orgogliosa marginalità, l’autocelebrazione, la costruzione identitaria, la trasgressione, le periferie centrali, il desiderio di consumo e la digitalizzazione sono solo alcuni degli elementi che incontriamo in questa esplorazione.

Mirko Vercelli

Memenichilismo

Noia e nichilismo nell’era dei meme

La leggerezza rivoluzionaria del ‘77 che di tutto voleva ridere, Papi e presidenti, morti e icone, istituzioni e tabù, è diventata un’eredita pesante, un peso insormontabile. Un obbligo che non spaventa alcun potere, ma vi è anzi strumentale. I meme e l’umorismo della rete stanno delineando una nuova forma di nichilismo che struttura la nostra vita quotidiana (come passiamo il tempo, godiamo, desideriamo), il nostro agire politico (come concepiamo l’attivismo e la vita politica) e le nostre relazioni personali (come amiamo, come odiamo) e che ci trova ad agire costantemente col sorriso, indipendentemente dal dolore che proviamo. Il testo è un viaggio stimolante e provocatorio che offre una nuova prospettiva sull’uso dei meme nella nostra società attingendo dalle idee di diversi pensatori contemporanei. Non semplici contenuti divertenti, ma un vettore per un’inedita forma di nichilismo da saturazione di stimoli che sta plasmando la nostra salute mentale, il nostro agire politico e le nostre relazioni personali.