novalogos

Novitá

Stefano Signorin

Popoli indigeni

Le questioni territoriali e ambientali

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - Il volume ripercorre l’evoluzione della questione indigena nell’ambito dell’ordinamento internazionale, con particolare attenzione al legame spirituale, culturale ed esistenziale che intercorre tra le comunità indigene e le terre ancestrali. L’analisi si sviluppa lungo un doppio binario: quello politico-sociologico e quello storico-giuridico. I popoli indigeni rappresentano una categoria di soggetti estremamente vulnerabili, sottoposti ancora oggi ad episodi di marginalizzazione, violenza e prevaricazione. Muovendo dagli strumenti normativi internazionali, si ricostruisce il quadro giuridico inerente alla tutela di questi popoli, che li vede beneficiari materiali di diritti “speciali” confezionati sulla scorta del loro modus vivendi, quale espressione della presa di coscienza della generalità della comunità internazionale. I popoli indigeni stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante in qualità di attori riemergenti sulla scena nazionale e globale, rivendicando con decisone il riconoscimento dei loro diritti ancestrali sulle proprie terre, sui propri possedimenti e sui propri affari pubblici e privati.

Stefano Serri

Oberdan

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - Questa non è una biografia di Guglielmo Oberdan, non è una variazione su Amleto, non è un elogio del nichilismo terrorista, non è una rievocazione storica di momenti bui e dei tentativi di risolverli facendo brillare un ordigno o facendosi uccidere a duello, non è una tesi, né una dimostrazione, nessuna, nessunissima spiegazione; questo è un libro dove ognuno può dire io oppure dire No, è un poema-manifesto-contro, è un lavoro contro il lavoro, questo è il libro di una solitudine comune, senza cattivi o buoni, è un libro scarno e con pochi titoli, un catalogo di rabbia e addio.

Carlos Antonio Aguirre Rojas

Teoria del potere

Marx, Foucault, Neozapatismo

Il tema del potere e dei molteplici poteri sociali è senza dubbio centrale nelle società contemporanee di tutto il mondo. I movimenti antisistemici del mondo sono stati costretti, da un lato, ad affrontare questo tema – la natura del potere e dei poteri – come uno dei più urgenti e, dall’altro, a considerare la migliore strategia possibile per affrontare il potere in tutte le sue forme. Dovrebbero prendere il potere politico, con il rischio di riprodurlo semplicemente? O dovrebbero distruggerlo del tutto? Ed è sufficiente distruggere il potere politico mentre i poteri economico, ideologico, militare e religioso rimangono intatti? E qual è il modo anticapitalista e antisistemico più efficace per affrontare, sconfiggere e superare i numerosi poteri presenti in tutte le società attuali? Per rispondere a queste domande, per affrontare un argomento così complicato ed essenziale, l’autore, rifacendosi ai contributi di Karl Marx, Michel Foucault e del neozapatismo, ci illustra la sua visione: la teoria del potere.

Marcello Monaldi

Hans-Georg GADAMER

Poesia e linguaggio

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - La rilevanza di Gadamer nel panorama filosofico contemporaneo è stata notevole ma anche fonte di molteplici fraintendimenti, come, ad esempio, l’accostamento tra la sua ermeneutica filosofica e la liquidazione postmoderna del problema della verità, identificata a lungo solo con il sapere delle scienze positive. In questo volume si tenta di riportare l’esperienza della verità nel nucleo centrale dell’ermeneutica gadameriana, costituito dall’Arte. Arte e verità, un antico binomio rinverdito da Gadamer a partire dalla natura del linguaggio. La poesia, in particolare, non è mai stata per lui un semplice esercizio linguistico in chiave estetica; è stata sempre invece quella forma di linguaggio che ci permette di avvicinarci all’essenza stessa del linguaggio, che non è mai propriamente uno strumento. Ciò accade perché la poesia consente al linguaggio di presentarsi in prima persona accanto al senso, nella risonanza e nella musicalità della sua parola, che per questo si fa vera. Occorre pensare alla poesia come a un linguaggio che fuoriesce dal rigido criterio di verità pensato dalle scienze naturali ed applicabile a tutto ciò che è quantificabile. Ciò significa che la verità non è un concetto unilaterale, bensì versatile. In relazione al mondo poetico, tale concetto non può concernere la dimostrabilità, bensì il sentire e l’intuire, ragione per cui il valore conferito ad una certa opera sarà sempre caratterizzato anche da un elemento soggettivo, legato al gusto personale e al contesto storico di riferimento del fruitore.

Giovanni Caravita , Carlo Genova

Skateboard

Una ricerca sul contesto italiano

Nato nella California degli anni Sessanta come derivazione del surf, approdato in Italia verso la metà del decennio successivo, solo negli anni Novanta lo skateboard conoscerà però qui la sua prima grande ondata di successo, complice anche il passaggio dalle tavole più corte e strette a quelle più larghe, che permettono una maggiore gamma di evoluzioni. A partire da quel momento lo skateboard si diffonde e si ramifica, diventando nell’ultimo decennio una delle pratiche urbane più significative, da un lato mantenendo la propria origine trasgressiva e subculturale, dall’altro lato istituzionalizzandosi come sport, con tanto di scuole, competizioni e skatepark riservati. Questa pratica prende forma attraverso lo stretto rapporto che intrattiene con lo spazio urbano: gli skater vedono e utilizzano strade, marciapiedi, scalinate, muri e arredo urbano in maniera alternativa ed insolita, sfidando i significati e gli usi convenzionalmente associati a tali luoghi. Mostrando i risultati di una recente ricerca sul rapporto tra skateboard e spazio urbano in Italia, il libro esplora questa complessità, a partire dalle voci degli stessi skater.

Sebastiano Benasso, Luca Benvenga

TRAP!

Suoni, segni e soggettività nella scena italiana

La trap si è imposta in breve tempo come nuova protagonista del mercato musicale, con le sue regole e i suoi cambiamenti radicali, generando panico morale per la sua capacità di raccontare e incarnare un’epoca come la nostra, infestata dalle continue promesse, non mantenute, del capitalismo. È una forma espressiva simbolica, potente e a tratti disturbante, che ci costringe a fare i conti con le conseguenze del neoliberismo, in cui ragazzi e ragazze coltivano la propria visione di sé e del mondo. In questo libro osserviamo contraddizioni e cortocircuiti che attraversano la scena trap, provando a decodificare un linguaggio che sembra inaccessibile per le generazioni adulte. L’orgogliosa marginalità, l’autocelebrazione, la costruzione identitaria, la trasgressione, le periferie centrali, il desiderio di consumo e la digitalizzazione sono solo alcuni degli elementi che incontriamo in questa esplorazione.